Nome italiano per l'aceto; vedi lì.
Condimento e conservante dal sapore aspro che esiste da sempre come il vino. Se non viene evitato, alla fine si trasforma sempre in aceto. Nell'antichità veniva usato come bevanda, mescolato ad altri ingredienti. Ippocrate (460-377 a.C.) ne registrò l'uso medicinale per le malattie respiratorie e i disturbi digestivi. L'autore romano Columella (I secolo) riporta la produzione di aceto da fichi, orzo e vino nella sua opera "De re rustica". L'aceto ha avuto un ruolo importante in molte culture.
La Bibbia cita l'aceto come alimento base, gli Egizi avevano l'"hequa" (bevanda all'aceto ricavata dalla birra d'orzo), i Babilonesi usavano l'acqua d'aceto come bevanda rinfrescante, i Fenici facevano lo shekar acido dal sidro, i Greci lo usavano nelle cerimonie sacrificali, i legionari romani si proteggevano dal raffreddore con la posca (acqua d'aceto) e in Giappone un uovo crudo viene sciolto nel tradizionale tamago-su (aceto di riso). Nel Medioevo, l'aceto di erbe era considerato un rimedio, come riportato da Hildegard von Bingen (1098-1179) e Nostradamus. L'aceto di peste veniva utilizzato contro la peste.
Le cause della sua formazione erano sconosciute fino alla metà del XIX secolo. Il chimico francese Antoine Laurent de Lavoisier (1743-1794) sostenne nel 1793 che si trattava di un processo ossidativo. Nel 1837 il botanico tedesco Friedrich Traugott Kützing...
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Markus J. Eser
Weinakademiker und Herausgeber „Der Weinkalender“