Il termine è usato principalmente in medicina per descrivere procedure in cui i dispositivi o i cateteri non penetrano affatto nel corpo (non invasivi) o lo fanno in misura minore del solito (minimamente invasivi). In genere, i termini vengono utilizzati per sottolineare il basso disagio e i rischi di alcune procedure.
I termini "non invasivo", "minimalista" o "a bassa tecnica" sono utilizzati anche nel contesto della vinificazione. Con ciò si intende esprimere, soprattutto per quanto riguarda le tecniche di cantina, che l'intervento è minimo o nullo. Ciò include l'uso minimo o la completa rinuncia a determinati agenti come lo zolfo, nonché la rinuncia a determinati processi come l'affinamento o la filtrazione. Questo procedimento è spesso (ma non esclusivamente) utilizzato nella produzione di vini alternativi( vino naturale e orange wine) e di vini biologici. L'obiettivo è quello di esporre il vino al minor stress fisico possibile e di enfatizzare la tipicità del vitigno e del terroir. Ma può anche riferirsi alla gestione del vigneto, ad esempio alla potatura minima. Questa forma è spesso espressa come "quanto necessario, il meno possibile" o anche come "ozio controllato".
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Roman Horvath MW
Domäne Wachau (Wachau)