Il termine è utilizzato principalmente in medicina e si riferisce a procedure in cui i dispositivi o i cateteri non entrano affatto nel corpo (non invasivi) o vi entrano in misura minore del solito (minimamente invasivi). In genere, i termini vengono utilizzati per sottolineare il disagio e i rischi minimi di alcune procedure.
I termini "non invasivo", "minimalista" o "low-tech" sono utilizzati anche nel contesto della viticoltura. Si intende esprimere il fatto che si interviene poco o nulla, in particolare per quanto riguarda le tecniche di cantina. Ciò include l'uso minimo o l'evitamento totale di alcuni agenti come lo zolfo, così come l'evitamento di alcuni processi come l'affinamento o la filtrazione. Questo approccio è particolarmente diffuso (ma non esclusivo) nella produzione di vini alternativi(vino naturale e orange wine) e di vini biologici. L'obiettivo è quello di esporre il vino al minor stress fisico possibile e di enfatizzare la tipicità del vitigno e del terroir. Tuttavia, può anche riferirsi alla gestione del vigneto, ad esempio riducendo al minimo la potatura. Questa forma è spesso espressa come "quanto necessario, quanto meno possibile" o anche come "ozio controllato".
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Dr. Edgar Müller
Dozent, Önologe und Weinbauberater, Bad Kreuznach