In viticoltura, questo termine può avere due significati:
In meteorologia, il termine usuale per l'acqua che cade sulla terra sotto forma liquida di pioggia o temporali e/o sotto forma solida di grandine, nevischio, pioggerellina o neve dalle nuvole, o si deposita come precipitazione superficiale direttamente su oggetti come la superficie terrestre attraverso la condensazione (come la rugiada) o la risublimazione, cioè il passaggio immediato di una sostanza da uno stato gassoso a uno stato solido di aggregazione (come la brina). La quantità di precipitazioni necessarie in viticoltura dipende anche dalle rispettive condizioni del suolo, come il drenaggio dell'acqua e la capacità di immagazzinamento dell'acqua. Il limite inferiore annuale è di almeno 200 mm di precipitazioni, per una viticoltura di qualità è necessaria una media di 500 mm, nei climi più caldi con alta evaporazione 750 mm.
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Per i miei molti anni di lavoro come redattore con un focus enologico, mi piace sempre informarmi nell'enciclopedia del vino quando ho domande speciali. Leggere spontaneamente e seguire i link porta spesso a scoperte emozionanti nel vasto mondo del vino.
Dr. Christa Hanten
Fachjournalistin, Lektorin und Verkosterin, Wien