Il poeta romano Gaio Petronio Arbiter (14-66) Petronio fu uno stretto confidente dell'imperatore Nerone (37-68) e, in qualità di "arbiter elegantiae" alla sua corte, era responsabile di questioni di gusto raffinato. Nelle sue opere descrive il declino morale dell'Impero romano. Nonostante la sua rappresentazione umoristica e ironica, incorse nell'avversione e nell'odio mortale dell'imperatore e fu costretto a suicidarsi. A Petronio furono aperti i polsi. Lo storico Tacito (55-120) lo descrive nei suoi annali come vanitoso, superficiale, egoista e vacillante nelle sue decisioni, tradendo gli altri senza motivo. Per lui è l'uomo della "seconda fila della storia".
L'immagine a sinistra mostra Gaio Petronio Arbitro, quella a destra "Una festa romana" di Roberto Bompiani (1821-1908).
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Sigi Hiss
freier Autor und Weinberater (Fine, Vinum u.a.), Bad Krozingen