Questo antico goniometro romano (latino: conchiglia o scodella) era, insieme al sestario, una delle misure standard più diffuse nell'antica Roma. I liquidi venivano originariamente calcolati in base al peso. La misura più grande conosciuta era il culleus (= sacco di cuoio, tubo) di 160 congii con 524 litri, cioè più di due botti da barrique (450 l).
L'anfora (26,25 l) era usata come misura commerciale ed era divisa in due urna (di circa 13 l). La sesta parte di un congius era chiamata sextarius, che corrispondeva a 0,54 litri ed era una schoppen o brocca in termini odierni. La terza parte era chiamata triens, con 0,18 litri, la quarta quadrans, con 0,135 litri, la sesta sextans, con 90 cm³, e la dodicesima cyathus, citata nel Satyricon, con 45 cm³. L'elenco mette in relazione le dimensioni delle cavità più importanti (ma ce n'erano molte altre). Le misure non sono necessariamente compatibili e devono essere intese solo come linee guida. Per quanto riguarda le unità di misura, si vedano gli elenchi dei tipi di botte, delle bottiglie, dei calici e dei vasi da vino.
Per i miei molti anni di lavoro come redattore con un focus enologico, mi piace sempre informarmi nell'enciclopedia del vino quando ho domande speciali. Leggere spontaneamente e seguire i link porta spesso a scoperte emozionanti nel vasto mondo del vino.
Dr. Christa Hanten
Fachjournalistin, Lektorin und Verkosterin, Wien